Roma, 29 agosto 2019 – I bambini che praticano uno sport di squadra già nei primi anni di scuola presentano indicatori di salute mentale maggiormente positivi rispetto ai coetanei. Sono in genere più ottimisti e soddisfatti. A consigliare questo tipo di attività sportiva è uno studio dell’Università canadese della Columbia Britannica, condotto da un’équipe diretta da Eva Oberle, docente di Sanità pubblica, su un campione di 10 mila ragazzini delle ultime classi delle elementari e dei primi anni delle medie. La ricerca è pubblicata sul ‘Journal of Youth and Adolescence’. Nel corso dell’indagine sono stati individuati differenti gruppi di bambini: quelli che non partecipano ad alcuna attività; quelli che partecipano a ogni tipo di attività; quelli che fanno soprattutto sport; quelli che fanno corsi individuali non sportivi (musica e altro). Tra tutti i gruppi, la salute mentale dei piccoli che fanno fa sport di squadra è risultata migliore con indicatori positivi più elevati e indicatori negativi (ansia e sintomi depressivi) minori. Ciò sembra dovuto al fatto che questo tipo di attività permette di sviluppare un forte sentimento di appartenenza con i propri compagni, favorendo il senso di sicurezza e l’autonomia. Per i ricercatori queste indicazioni possono essere utili ai genitori che scelgono le attività per i loro figli, che non vanno considerate solo per la capacità di sviluppare specifiche competenze, ma anche per gli effetti globali sul bambino.